July 11, 2022
L’economia contemporanea è caratterizzata da un ambiente altamente competitivo e in continuo mutamento.
L’evoluzione dei sistemi informativi e la diffusione dei mass media, ha inoltre messo a disposizione di praticamente chiunque una marea di informazioni e dati dai quali poter prendere spunto per migliorare il proprio business.
Per raggiungere e mantenere un vantaggio competitivo e sopravvivere nel medio lungo periodo è perciò fondamentale proteggere il proprio know-how, quindi le proprie idee, innovazioni, conoscenze e processi.
La proprietà intellettuale (marchi e brevetti) ha proprio l’obiettivo di garantire che il valore interno all’azienda venga tutelato, premiandole per le innovazioni ed iniziative imprenditoriali di successo che sono state in grado di sviluppare e garantendo che nessuno si appropri di queste idee.
Alla base di un business c’è sempre un’idea brillante e tanta fatica per portare questa idea al compimento, per questo motivo è fondamentale proteggere la proprietà intellettuale grazie a marchi e brevetti.
La proprietà intellettuale può essere definita sotto vari punti di vista.
In prima analisi possiamo definirla come il diritto di una persona sulle opere della mente (intellettuali), che possono essere invenzioni, simboli, opere artistiche o letterarie, nomi, immagini, loghi e disegni utilizzati in commercio.
Questo si traduce in una serie di istituti e principi giuridici che mirano proprio a tutelare i frutti dell’ingegno umano.
L’obiettivo di marchi e brevetti è quello di garantire ai creatori di godere del monopolio e dello sfruttamento esclusivo delle proprie invenzioni o proprietà, fornendo loro strumenti legali per tutelarsi nel caso in cui dei soggetti esterni si approprino e sfruttino tali conoscenze per ottenere del guadagno economico o un vantaggio competitivo, andando così a pregiudicare le potenzialità di sviluppo dell’azienda che detiene la proprietà intellettuale.
Come si può intuire attribuire la proprietà esclusiva di opere immateriali, come un’idea, non è un concetto semplice da sviluppare, tuttavia questo concetto ha acquisito nel tempo sempre maggiore importanza, diventando uno degli ambiti più importanti nello studio del diritto.
La proprietà intellettuale mira inoltre a promuovere la concorrenza e la differenziazione dei modelli di business, garantendo ad un’impresa che decide di innovarsi un diritto di esclusiva sulle proprie idee e sul processo stesso di innovazione.
Di conseguenza i competitor dovranno sforzarsi nel trovare soluzioni alternative per colmare il divario tecnologico, favorendo così un ambiente competitivo e dando a chiunque la possibilità di sviluppare un business di successo.
È possibile suddividere la proprietà intellettuale in due categorie principali:
Secondo l’articolo 1 del “Codice della proprietà industriale”, questa comprende marchi e altri segni distintivi, indicazioni geografiche, denominazioni di origine, disegni e modelli, invenzioni, modelli di utilità, topografie dei prodotti a semiconduttori, informazioni aziendali riservate e nuove varietà vegetali.
I diritti riguardo alle componenti appena elencati si possono acquisire tramite brevettazione oppure tramite registrazione.
Si acquisiscono mediante brevettazione i diritti che riguardano:
Si acquisiscono invece tramite registrazione:
L’ente responsabile delle attività di brevettazione e registrazione è l’Ufficio italiano brevetti e marchi (UIBM). L’ufficio riceve le domande e verifica le informazioni e rilascia i titoli di proprietà industriale.
I diritti d’autore, pur appartenendo alla proprietà intellettuale, non vengono trattati secondo le normative del diritto di proprietà industriale.
I diritti d’autore coprono invece le opere letterarie (come romanzi, poesie, opere teatrali, opere musicali, film), opere artistiche (dipinti, fotografie, progetti architettonici), pubblicità e programmi televisivi e prodotti informatici come software.
Per quanto riguarda i software, l’ordinamento italiano li inserisce nella categoria delle opere protette da diritto d’autore, anche se in determinate casistiche questi possono rientrare nella categoria delle invenzioni, diventando di conseguenza tutelati dal diritto di proprietà industriale in presenza di determinati requisiti.
Il legislatore ha probabilmente deciso non far rientrare i software nella sfera della proprietà industriale per agevolare il libero mercato. Se fosse rientrato in questa categoria sarebbe infatti stato tutelato solamente se avesse presentato un determinato profilo tecnico.
Da quanto scritto finora possiamo facilmente comprendere come marchi e brevetti vengano entrambi regolamentati dalla normativa riguardo alla proprietà industriale, ma vengono riguardano due fattispecie differenti.
Un marchio è definito come un “segno” utilizzato per identificare i prodotti o servizi di una determinata impresa e distinguerli da quelli dei concorrenti.
Appartengono a questa categoria tutti i segni e simboli relativi ad un’impresa, come parole, nomi di persone, disegni, lettere, cifre, colori, la forma o il confezionamento di un prodotto e in determinate condizioni anche i suoni.
Un marchio deve necessariamente presentare delle caratteristiche distintive e nono limitarsi a parole che identifichino semplicemente la tipologia di attività svolta o il prodotto creato.
Deve inoltre essere lecito e non andare a contrasto con l’ordine pubblico e violare disposizioni legislative.
Le funzioni svolte da un marchio registrato sono molteplici. Tra queste ci sono:
Un brevetto è un titolo di forza attraverso cui si conferisce al titolare il diritto di utilizzo in via esclusiva dell’invenzione da lui sviluppata. Viene così conferito il monopolio temporaneo di sfruttamento per uso commerciale, vietandone invece l’uso ad altri soggetti non autorizzati.
Il diritto di esclusiva conferito dal brevetto ha efficacia solo all’interno dello stato che lo ha rilasciato, e possono avere durata di 10 o 20 anni in base alla tipologia di invenzione brevettata, chiaramente senza la possibilità di rinnovo.
Le soluzioni che possono essere oggetto di brevetto sono quelle identificate come innovazioni tecnologiche applicabili a livello industriale caratterizzate da soluzioni originali nuove, originali e concrete di un problema tecnico.
Il titolare dell’invenzione brevettata ha comunque il diritto di concedere questa a terzi in cambio di un compenso economico.
Esistono tre agevolazioni principali per marchi e brevetti, che saranno rifinanziate per il 2022: Brevetti +, Marchi + e Disegni +.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, tramite il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.156 del 06/07/2022, ha stanziato nuove risorse per le tre misure:
Le tre misure permettono alle PMI di agevolare l’ottenimento di marchi e brevetti e di conseguenza aumentare la propria competitività sul mercato, tutelare la proprietà intellettuale ed investire in ricerca e sviluppo di soluzioni innovative.
L’obiettivo del bando Brevetti+ è sostenere la competitività delle PMI attraverso la valorizzazione dei brevetti sui mercati nazionali ed internazionali.
Il bando Brevetti+ è finalizzato a fornire un contributo a fondo perduto dell’80% dei costi ammissibili, del valore massimo di 140.000 euro, per l’acquisto di servizi specialistici relativi a:
Possono accedere all’agevolazione Brevetti+ le start-up neo costituite, micro, piccole e medie imprese, con sede legale e operativa in Italia, che possiedono almeno uno di questi tre requisiti:
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Il bando Marchi+ ha come obiettivo supportare le PMI nella tutela dei marchi all’estero, sia a livello europeo sia a livello internazionale.
Il bando Marchi+ prevede due linee agevolative:
Misura A - Unione Europea
Per le imprese che hanno depositato un marchio nell'Unione Europea dopo il 1° giugno 2018.
La Misura A del bando Marchi+ prevede un contributo a fondo perduto:
Misura B - Internazionale
Per le imprese che hanno depositato un marchio nel registro internazionale dell’OMPI dopo il 1° giugno 2018.
La Misura B del bando Marchi+ prevede un contributo a fondo perduto del 80% delle spese ammissibili sostenute per l’acquisizione dei servizi specialistici, per un massimo per singolo marchio di 8.000 euro. Per marchi registrati negli USA e in Cina il contributo a fondo perduto è aumentato al 90%.
Le tasse di registrazione sono agevolate tramite un contributo a fondo perduto dell’80% della spesa.
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Il bando Disegni+ ha come obiettivo sostenere le MPMI nell’acquisizione di servizi specialistici, finalizzati alla realizzazione e valorizzazione di un disegno/modello (con particolare focus sulle fasi di Produzione e Commercializzazione).
Il bando Disegni+ prevede un contributo dell’80% dei costi ammissibili al bando.
Possono accedere al bando Disegni+ le imprese ctitolari dei disegni/modelli registrati oggetto del progetto di valorizzazione. Il disegno/modello deve essere registrato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) o l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) o l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI).
Il disegno/modello deve essere registrato a decorrere dal 1° gennaio 2019 e comunque in data antecedente la presentazione della domanda di partecipazione ed essere in corso di validità.
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