Fondi Europei: Europrogettazione

Introduzione

I finanziamenti europei sono lo strumento con cui l’Unione Europea (UE) promuove la crescita dei propri paesi membri a livello economico e sociale. Con i fondi europei, l’UE finanzia i progetti capaci di generare crescita sostenibile, occupazione e innovazione. L’europrogettazione quindi crea importanti opportunità di finanziamento per le imprese.

Sin dagli anni ‘70, l’UE ha introdotto i primi programmi di finanziamento tramite l’istituzione del Fondo europeo di sviluppo regionale. Con il passare degli anni, i fondi europei sono cresciuti fino a comprendere diversi ambiti:

•  ricerca e innovazione;
•  cambiamento climatico, ambiente ed energia;
•  sviluppo di città e regioni;
•  agricoltura;
•  politiche marittime e della pesca;
•  occupazione, inclusione sociale e aiuti umanitari.

I beneficiari dei fondi europei

Il budget europeo è organizzato sulla base di cicli pluriennali; nel 2020 si è concluso il ciclo 2014-2020, e ora siamo nella fase di programmazione per il periodo 2021-2027. Si tratta di una fase di grandi cambiamenti, anche connessi alla pandemia di coronavirus, accompagnata da novità e anche da alcuni ritardi nel lancio dei nuovi bandi.

Sono molti i soggetti che possono beneficiare dei fondi europei, tra cui:

•  Imprese;
•  Università e centri di ricerca;
•  Organizzazioni no-profit;
•  Autorità nazionali ed enti locali;
•  Singoli ricercatori, professori e studenti.

Per le imprese, le opportunità di finanziamento europeo includono anche iniziative “su misura” per le micro e piccole medie imprese e per le start-up.

La maggior parte dei finanziamenti europei sono gestiti da parte delle istituzioni nazionali nei diversi stati membri dell’Unione Europea: si tratta di una forma di accordo tra l’UE e i suoi stati membri. Le imprese che intendono attingere a questi fondi dovranno quindi rivolgersi a ministeri, regioni e altri enti pubblici nel proprio paese. Questa forma di gestione dei finanziamenti europei è definita “gestione concorrente” e circa l’80% dei fondi europei sono gestiti in questo modo. Per esempio, sono soggetti a gestione concorrente i bandi del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo sociale europeo (FES) e del Fondo di coesione (FC).

Alcuni fondi, invece, sono gestiti direttamente dalle istituzioni europee (“gestione diretta”). Chi intende partecipare a questi bandi dovrà interfacciarsi soprattutto con la Commissione Europea o con una delle agenzie europee, come il Consiglio europeo della ricerca (European Research Council - ERC). Tra i bandi gestiti direttamente dall’UE troviamo i programmi Horizon Europe e LIFE.

Esistono poi alcune forme di fondi europei gestiti da paesi ed istituzioni al di fuori dell’Unione Europea (“gestione indiretta”).

Le imprese sono tra i principali destinatari dei bandi europei. Ciascun bando definisce i propri particolari criteri di partecipazione, che sono oggetto di europrogettazione. Tra i criteri più ricorrenti troviamo i seguenti:

•  Coerenza del progetto con le priorità e finalità europee: chi riceve fondi europei deve essere a conoscenza delle finalità del bando e del programma di riferimento.
•  Capacità di dimostrare un valore aggiunto: i beneficiari dei finanziamenti UE devono dimostrare che il loro progetto fornisce un contributo misurabile verso il raggiungimento delle finalità europee.
•  Creazione di un partenariato che coinvolge diversi paesi: spesso i fondi sono destinati a partenariati che coinvolgono imprese o altri soggetti in diversi paesi europei.
•  Creazione di un partenariato diversificato: i finanziamenti europei richiedono la collaborazione tra imprese, università, enti di ricerca e istituzioni pubbliche per favorire lo scambio di conoscenze e garantire la sostenibilità dei risultati dei progetti finanziati.
•  Divulgazione dei risultati del progetto: è fondamentale che i risultati dei progetti europei siano resi fruibili al pubblico di riferimento, anche tramite strumenti di open data e open science.

I bandi europei sono organizzati e gestiti tramite diversi programmi: ciascun programma ha i propri fondi, le proprie finalità, i propri obiettivi e le proprie regole di partecipazione. I principali programmi europei che prevedono contributi alle imprese sono:

•  Horizon Europe (erede del programma Horizon 2020): si tratta del principale programma europeo di investimenti nella ricerca e nell’innovazione. Per la programmazione 2021-2027, l’UE intende investire €100 miliardi tramite questo programma.
•  LIFE: è il programma per l’ambiente e la lotta al cambiamento climatico. Il budget 2021-2027 è pari a €5,4 miliardi e sostiene progetti nell’ambito dell’economia circolare, la riduzione delle emissioni nocive e la tutela di ambiente e biodiversità.
•  Digital Europe: si tratta di bandi a supporto della trasformazione digitale delle imprese. Ha uno stanziamento di €7,6 miliardi per il periodo 2021-2027 e si rivolge a progetti in diverse aree tecnologiche, come l’intelligenza artificiale e la cybersecurity.

L’UE offre diverse alternative per le imprese in cerca di investimento. Le principali tipologie di investimento sono:

•  Sovvenzioni
•  Prestiti e garanzie
•  Appalti pubblici
•  Sussidi

Con le sovvenzioni (“Grant”), le istituzioni europee finanziano specifici progetti, dettandone i requisiti di accesso e gli obiettivi finali. Per ottenere una sovvenzione, bisogna presentare un’idea progettuale in risposta ad appositi inviti (“call for proposals”). Con le sovvenzioni, l’UE generalmente finanzia una parte dei costi di progetto, anche se ci sono alcune sovvenzioni che coprono il 100% dei costi.

L’UE fornisce anche prestiti e garanzie, operando tramite banche ed altri investitori (ad esempio, business angels) presenti in ciascun paese europeo. Le condizioni e i requisiti per accedere alle agevolazioni sono stabiliti da ciascun intermediario finanziario.

Tramite i contratti pubblici, le istituzioni europee acquisiscono beni e servizi per il proprio funzionamento. I contratti pubblici sono erogati tramite gare di appalto gestite direttamente dall’UE (“Call for tender” o, più semplicemente, “Tender”). Si tratta, ad esempio, di appalti per la fornitura di materiali per gli uffici europei, per l’organizzazione di eventi, ma anche di bandi per raccolta e analisi di dati, per servizi di consulenza e per la predisposizione di studi e ricerche per conto delle istituzioni europee.

Tramite gli enti pubblici in Italia e negli altri paesi Europei, l’UE fornisce anche contributi e sussidi per particolari attività: tra questi rientrano, ad esempio, i sussidi per le politiche agricole.

Le imprese che partecipano ai bandi europei possono ottenere diversi benefici:

•  Contributi economici che non sono disponibili a livello nazionale: l’UE finanzia progetti ad alto rischio per i quali può essere difficile ottenere finanziamenti. Ad esempio, esistono finanziamenti per tutte le fasi dell’innovazione, inclusi i progetti pilota, nonché fondi specifici per le start-up. I livelli di finanziamento per un singolo progetto possono raggiungere anche alcuni milioni di euro: si tratta di soglie difficilmente raggiungibili con finanziamenti nazionali o locali.
•  Creazione di partnership: la partecipazione ai bandi europei stimola la mobilità e fornisce opportunità per creare reti di collaborazioni durature che superano i confini nazionali.
•  Visibilità: i progetti europei sono pubblicati e pubblicizzati tramite varie piattaforme, tra cui siti web appositi ed eventi a tema.

L’Italia è uno dei principali partecipanti al programma Horizon 2020: nel periodo 2014-2020, quasi 16.000 soggetti italiani sono stati coinvolti in progetti finanziati tramite Horizon 2020. Di questi, oltre 3.500 sono piccole e medie imprese. I beneficiari italiani hanno ottenuto €5 miliardi in sovvenzioni a supporto dei propri progetti innovativi, con un tasso di successo di circa il 12%, in linea con la media europea. A fronte di questi livelli di concorrenza, è necessaria un’attenta europrogettazione per costruire una proposta progettuale di successo.