December 01, 2021
La rivoluzione tecnologica-digitale in atto sta avendo un impatto diretto sia sul mercato del lavoro e sulle condizioni in esso vigenti che sugli operatori stessi. Questo contesto, congiuntamente all’emergenza sanitaria che oltre a stravolgere le condizioni lavorative ha incentivato ulteriormente il processo di digitalizzazione, ha fortemente richiesto la riqualificazione delle competenze dei lavoratori.
La riqualificazione riguarda sia le hard skills (competenze tecnico-professionali e digitali) che le soft skills (competenze trasversali legate all’intelligenza emotiva e al saper essere).
A sostenimento della formazione, interviene lo Stato con due specifiche misure cumulabili: il credito d’imposta formazione 4.0 e il Fondo Nuove Competenze (FNC). Vuoi conoscere altre agevolazioni? Scopri le aliquote per gli investimenti in formazione 4.0 e R&D 2022 .
Il credito di imposta formazione 4.0, che rientra nel Piano Nazionale Transizione 4.0, sostiene le imprese nell’acquisizione delle competenze digitali 4.0, riconoscendo un contributo automatico, limitatamente alle ore di lavoro dedicate alla formazione. In particolare, è previsto un incentivo pari al:
Nel caso in cui i beneficiari del credito siano lavoratori svantaggiati e ultra-svantaggiati, il credito di imposta prevede un contributo fino al 60% delle spese, lasciato invariato il limite massimo annuo.
Nello specifico, tra le spese ammissibili rientrano:
Tra le spese ammissibili rientra anche la formazione svolta dagli imprenditori.
Rientrano tra i soggetti beneficiari tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dall’attività economica esercitata, comprese la pesca, l’acquacoltura e la produzione primaria di prodotti agricoli, dalla natura giuridica, dalle dimensioni, dal regime contabile e dalle modalità di determinazione del reddito ai fini fiscali.
I corsi di formazione devono pertenere a più ambiti di applicazione tra cui: informatica, tecnologie, vendita, marketing e processi produttivi.
L’agevolazione può essere utilizzata per la formazione sulle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0, relativamente ai temi seguenti:
Il credito d’imposta è usufruibile esclusivamente a compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello del sostenimento delle imprese.
Al fine di beneficiare del credito d’imposta, la norma impone che i costi sostenuti siano certificati dal soggetto incaricato della revisione legale o da un professionista iscritto nel registro dei revisori legali (tale certificazione dovrà essere allegata al bilancio).
Il Fondo Nuove Competenze, fondo pubblico istituito in collaborazione del Fondo Sociale Europeo, si pone l’obbiettivo di sostenere la ripresa delle attività imprenditoriali mediante l’aggiornamento delle competenze tecnico-organizzative e del mindset dei lavoratori dipendenti, in un periodo di incertezza come quello post pandemico caratterizzato da un cambiamento con ritmi mai visti prima.
Nello specifico, FNC è un contributo a fondo perduto volto alla copertura integrale dei costi di formazione dei lavoratori dipendenti, contributi previdenziali e assistenziali inclusi, in relazione alle ore di lavoro destinate alla frequenza dei corsi di formazione.
Possono accedere al fondo tutti i datori di lavoro del settore privato che abbiano stipulato con le parti sociali un contratto collettivo, nazionale o territoriale, di rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, stabilendo che parte dell’orario di lavoro ordinario sia dedicato ad attività formative.
Questa agevolazione ha una doppia valenza per le imprese: da una parte accresce le competenze dei collaboratori aziendali e dall’altra permette di diminuire il totale delle ore da retribuire, senza dover attingere alla cassa integrazione.
Sono individuabili come soggetti erogatori dei percorsi formativi:
Nella presentazione della domanda è necessario allegare l’accordo collettivo di rimodulazione e il progetto formativo dettagliato. I progetti formativi devono individuare i fabbisogni del datore di lavoro in termini di nuove competenze in ragione dell’introduzione di nuove innovazioni organizzative, tecnologiche, di processo o di prodotto in risposta alle mutate esigenze produttive e del relativo adeguamento necessario per la qualificazione e la riqualificazione del lavoratore in relazione ai fabbisogni individuati.
FNC è gestito da Anpal, Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, che valuta la conformità delle istanze presentate e ne determina il contributo erogabile. L’inps, su richiesta dell’Anpal, erogherà il contributo per le ore dedicate, mediante un meccanismo di anticipo e saldo il 70% del totale all’inizio e il 30% alla fine della formazione,
Il tetto massimo delle ore dedicate al training è fissato a 250, per dipendente.
Generalmente parlando di training e formazione professionale si crede che siano attività dedicate ai soli soggetti che stanno entrando nel mondo del lavoro, ipotizzando che dal punto di vista dei lavoratori già in essere sia solo una perdita di tempo. In realtà, la costante formazione e il continuo aggiornamento delle proprie competenze, risulta essere una skill molto importante in un mondo in continua evoluzione, sia per i lavoratori in essere che per i nuovi soggetti.
Risulta necessaria la seguente distinzione:
I vantaggi sono molteplici, partendo dai benefici del singolo soggetto, passando all’arricchimento della competitività aziendale e arrivando al miglioramento della società nel suo complesso, sia dal punto di vista economico che da quello sociale.
La formazione professionale del lavoratore si traduce da una parte in maggiori opportunità a livello occupazionale e dall’altra in maggiori guadagni, sia in termini di retribuzione che di carriera professionale. Questi benefici si trasferiscono anche sul piano personale motivazionale, in un miglior livello di soddisfazione di vita.
L’azienda, come per il lavoratore, con la formazione può ottenere grandi benefici, si pensi alla maggiore produttività aziendale con conseguente aumento del reddito, legata alle competenze superiori delle proprie risorse aziendali. Dal punto di vista sociale, invece, consente all’azienda di includere nel nucleo aziendale anche gruppi sociali svantaggiati, in modo da adottare una maggiore coesione sociale.
Come ultimo beneficiario troviamo la società nel suo complesso. Dal punto di vista economico il maggior reddito conseguito porta ad un miglioramento del mercato del lavoro e delle condizioni in esso vigenti. Questo genera in automatico un progresso del contesto sociale, infatti, il beneficio economico si traduce in un miglioramento delle condizioni dei lavoratori, sia in termini di soddisfazione personale e di carriera professionale che in termini di salute, che a livello di società si traducono in minori costi sociali in termini di prestazioni mediche. Inoltre, migliori condizioni vigenti sul mercato del lavoro portano ad un minor tasso di criminalità.
La formazione professionale risulta davvero importante, tale per cui alcuni ordini professionali (per esempio quello degli architetti, degli avvocati, dei medici…) prevedono la formazione continua per i proprio iscritti. Per le categorie non comprese, la formazione professionale è garantita dalle regioni (art. 117 della Costituzione).
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