December 28, 2021
Siamo ormai arrivati alla fine di questo 2021, iniziato con ancora tanta incertezza e timore verso il futuro a causa della situazione sanitaria di emergenza.
Per favorire la ripresa delle attività, fondamentale per la ripresa del Paese stesso, è stato introdotto un rifinanziamento del Piano di Transizione 4.0, evoluzione del programma industria 4.0, con un rafforzamento delle misure agevolative.
Parte del finanziamento previsto per il Piano di Transizione 4.0 è compreso dal PNRR- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza- come recepimento della proposta europea di un programma di investimenti e riforme finalizzato alla ristrutturazione di 4 punti fondamentali: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione e competitività.
Il Piano Nazionale Transizione 4.0 si è posto come obbiettivi la promozione e la trasformazione digitale dei processi produttivi in chiave competitiva, incentivando l’investimento in beni strumentali materiali e immateriali tecnologicamente avanzati e garantendo stabilità alle imprese.
Una misura rivolta a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, a prescindere dalla forma giuridica adottata, fruibile mediante il meccanismo del credito d’imposta, ovvero un credito compensabile con altri debiti fiscali e contributivi.
Tra le varie misure previste dal Piano abbiamo visto il Credito d’imposta beni strumentali 4.0 e non, Credito d’imposta ricerca e sviluppo- innovazione tecnologica- design e ideazione tecnologica e Credito d’imposta formazione 4.0.
Ultimo ma non meno importante, vogliamo dare un piccolo accenno anche al FONDO IMPRESA DONNA, agevolazione per l’imprenditoria femminile che molte donne imprenditrici attendono ormai da mesi.
Scopri la Legge di Bilancio 2021 e i relativi crediti d’imposta, clicca qui.
La priorità delle aziende nell’ultimo anno e mezzo si è quindi spostata verso gli investimenti indirizzati in particolare sulla digitalizzazione e sull’innovazione dei prodotti e dei processi aziendali.
Da alcune ricerche emerge che il settore industriale italiano ha riscosso positivamente alle misure agevolative introdotte dal Piano di Transizione 4.0, riuscendo a migliorare le condizioni economiche dell’ultimo anno. Uno dei problemi riscontrati risulta la transizione, sia ecologica che digitale, vista come un qualcosa di difficile e dispendioso.
Nel disegno della Legge di Bilancio 2022, pubblicata nel mese di ottobre dal Consiglio dei ministri in linea con la nota di aggiornamento del Def con una politica espansiva di bilancio al fine di sostenere l’economia.
I capitoli del PNRR destinati alla digitalizzazione hanno subito una forte diminuzione di risorse dell’Unione Europea; tuttavia, l’Italia ha stanziato fondi interni per consentire il proseguo del processo e sapendo che queste tematiche ricopriranno un ruolo centrale nei prossimi anni.
Diversi sono gli interventi tramite cui la legge si articoli: fisco, stanziamenti per investimenti pubblici, investimenti da parte di imprese e privati.
Tra le principali novità troviamo il rifinanziamento e il rinnovo dei termini (a partire da gennaio 2023 fino a dicembre 2025 o fino al 30/06/2026) del Piano Nazionale Transizione 4.0, con l’introduzione di alcune modifiche sulle condizioni e sulle aliquote agevolative.
La previsione ad oggi è quella di una sensibile riduzione delle misure agevolative, secondo un’ottica di una maggiore garanzia della stabilità delle imprese nel medio lungo termine, grazie alla proroga dei termini.
Entrando nel dettaglio:
Tra le altre novità introdotte dalla Legge di Bilancio:
La bozza del disegno di legge di bilancio rimane al vaglio delle camere, bisognerà attendere la fine dell’anno per avere una approvazione definitiva.
Scopri le novità della Legge di Bilancio 2022 nel dettaglio, clicca qui
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Il PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, è un vero e proprio programma di riforme per accedere alle risorse economiche del Next Generation EU. Questi nuovi fondi, sono aiuti fondamentali per le imprese allo scopo di riuscire a rimediare ai danni economici e sociali, riscontrati negli ultimi anni di Pandemia Covid.
Il PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza è stato presentato dalla cronaca come il più grande Piano di investimenti. Il Pnrr ha anticipato, dove verranno destinati i fondi fino all’anno 2027 e quali saranno le tematiche coinvolte per tutti gli aiuti economici che arriveranno dall’Unione Europea.
Il PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza è un documento molto articolato. Andremo in questo blog a spiegare le maggiori agevolazioni in modo chiaro e semplice.
Partiamo introducendo le categorie in cui tutte le riforme e i relativi investimenti sono raggruppati.
Le categorie sono chiamate Missioni e sono in totale 6 tematiche d’investimento differenti:
Tra le tematiche d’investimento più interessanti che sono contenute nel PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, ci sono fondi relativi alla digitalizzazione del Paese, miglioramento della competitività delle filiere industriali e nell’internazionalizzazione delle imprese.
In questo articolo tratteremo principalmente le prime due missioni in quanto sono indirizzate alle imprese italiane.
Quali sono i principali obiettivi della missione 1?
Come già anticipato nel titolo di questo paragrafo, La Missione 1 del PNRR vuole dare un nuovo impulso al rilancio della competitività̀ e della produttività̀ italiana. Sfida molto complessa, già avviata da parecchi anni ma al quale sarà necessario un intervento più decisivo, che faccia leva sugli elementi chiave del nostro sistema economico:
Quante risorse finanziarie previste per la missione 1?
Per la Missione 1 sono previsti complessivamente ben 40,32 miliardi di euro così ripartiti:
Sono molteplici le risorse e le opportunità̀ di cui imprese e startup potranno beneficiare al fine di migliorare la propria competitività̀ e aumentare la propria produttività̀.
Saranno 500 milioni di euro a sostegno della nascita di nuovi contenuti culturali e a supporto dello sviluppo, da parte di imprese culturali/creative e startup innovative che si occupano di servizi digitali ad alto valore aggiunto.
All’interno del Pnrr, Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza, sono contenute inoltre, misure dedicate alla trasformazione delle PMI, attraverso incentivi mirati al supporto dell’internazionalizzazione imprese con lo scopo di far ripartire nuovamente il Made in Italy e della competitività delle filiere innovative industriali.
PNRR PACCHETTOTURISMO: 2.4 MILIARDI PER SOSTENERE E AMMODERNARE LE STRUTTURE TURISTICHE
I fondi stanziati vengono così divisi:
La transizione ecologica è uno degli ambiti maggiormente considerati dal progetto Next Generation EU, è la strada imprescindibile che ogni stato dovrebbe intraprendere verso lo sviluppo futuro.
La seconda Missione, denominata Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, parla di tematiche riguardanti:
Tutte queste tematiche verranno agevolate con lo scopo di migliorare la sostenibilità del sistema economico e cercando di azzerare l’impatto ambientale.
La missione 2 del Pnrr ha l’obiettivo di realizzare e di sviluppare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia italiana, in conformità con il green deal europeo.
Sono previste nella seconda missione del Pnnr, misure volte al risparmio dei consumi di energia tramite l’efficientamento del patrimonio immobiliare (pubblico e privato) e iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico, la riforestazione, l’utilizzo efficiente dell’acqua e il miglioramento della qualità delle acque interne e marine. Una missione “green” molto ambiziosa ma che sta riscontrando già molto interesse.
Andando più nello specifico per raggiungere l’obiettivo della missione 2 e della piena sostenibilità ambientale, sono previsti interventi volti a sviluppare una filiera agricola/alimentare smart e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale tramite supply chain “verdi”.
Una particolare attenzione è data alle filiere produttive con l’obiettivo è di sviluppare una leadership industriale e di conoscenza nelle principali filiere della transizione, promuovendo lo sviluppo delle supply chain competitive italiane.
Per il settore agricolo le misure di investimento sostengono l’ammodernamento dei macchinari agricoli, nell’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l’ammodernamento del parco automezzi, al fine di ridurre le emissioni attraverso un contributo in conto capitale (ovvero una specifica tipologia di contributo a fondo perduto).
Proseguendo, riconversione e miglioramento dell’efficienza degli impianti biogas agricoli e il potenziamento delle filiere in italia nei settori fotovoltaico, eolico e batterie. da non lasciarsi sfuggire, poi, è l’intervento specifico a supporto di startup e venture capital attivi nella transizione ecologica, con l’introduzione di un fondo dedicato.
Tutte queste misure serviranno a potenziamento riciclo dei rifiuti (+55% elettrici; +85% carta; +65% plastiche; +100% tessile), serviranno a ridurre delle perdite di acqua potabile sulle reti idriche; ed infine non meno importante serviranno allo sviluppo della ricerca e del sostegno dell’uso dell’idrogeno nell’industria dei trasporti.
Lasciamo ora lo spazio ad un’agevolazione che riguarda l’imprenditoria femminile…
Leggi il nostro articolo sull’imprenditoria femminile
Con il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 14 dicembre è stato reso operativo il Fondo Impresa Donna, a pochi giorni dalla scadenza indicata dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in cui rientra la misura agevolativa.
Il contributo fondo impresa donna si pone l’obbiettivo di incentivare la partecipazione delle donne al mondo imprenditoriale, nello specifico favorisce:
La misura comprende le attività di produzione di beni e servizi nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo.
Rientrano tra i soggetti beneficiari:
Il contributo previsto dalla misura si compone di due benefici:
Entrando nello specifico delle agevolazioni previste per la nascita di nuove imprese, è previsto un contributo a fondo perduto pari a:
Per quanto riguarda le agevolazioni previste per le imprese già costituite le agevolazioni comprendono sia un contributo a fondo perduto sia un finanziamento agevolato, entrando nello specifico:
In tutti i casi previsti i progetti devono essere realizzati 2 anni dall’ottenimento delle risorse.
Sono fissati dei tetti massimi:
Rientrano tra le spese ammissibili le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali al gestionale aziendale, spese del personale dipendente ed esigenze di capitale circolante.
In aggiunta servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal gestore, in parte in forma di buoni per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.
Leggi il nostro articolo sull’imprenditoria femminile