July 27, 2022
Il credito d’imposta Formazione 4.0 è stato pensato per rispondere le esigenze delle imprese riguardanti la formazione e riqualificazione dei propri dipendenti. L'agevolazione è valida solo per le spese di formazione sostenute nell'anno 2022
Lo scopo di questa agevolazione è aiutare le piccole e medie imprese nella formazione dei dipendenti necessaria per un progetto di trasformazione digitale e tecnologia 4.0, permettendo al tessuto imprenditoriale italiano di colmare il gap esistente con gli altri paesi dell’Unione Europea.
Un’azienda tecnologicamente avanzata ha infatti necessità di avere nel proprio organico personale altamente qualificato e con delle skills specifiche, in grado di utilizzare software e macchinari smart ed interconnessi. Solo un organico formato sulle nuove tecnologie permetterà all’azienda di sfruttarle appieno e raggiungere il potenziale massimo.
La formazione può essere utile a tutti i lavoratori: sia a lavoratori esperti, che potranno ampliare le proprie conoscenze e migliorare il proprio rendimento lavorativo, sia a lavoratori giovani e/o nuovi, che potranno inserirsi più facilmente con una formazione specifica.
Per questi motivi Formazione 4.0 è considerata la misura più importante per la formazione dei lavoratori e rappresenta uno strumento per incentivare le imprese ad effettuare investimenti nella crescita professionale dei dipendenti, in particolare per quanto riguarda la trasformazione digitale e tecnologica, fondamentali per migliorare il proprio modello di business e restare al passo con l’innovazione.
Il credito d’imposta Formazione 4.0 è stato esteso per tutto il 2022 e con l’approvazione del Decreto Aiuti, state aumentate le aliquote del credito d’imposta. Le nuove aliquote sono le seguenti:
Queste misure riguardano in particolare i progetti avviati dopo il 18 maggio 2022. Le aliquote precedenti erano rispettivamente del 50% per le piccole imprese e del 40% per le medie imprese.
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Il credito d’imposta Formazione 4.0 è uno strumento agevolativo disciplinato dalla Legge 205/2017 articolo 1 commi da 46 a 55 e in seguito dal Decreto 4 maggio 2018. Questi hanno fornito le prime indicazioni applicative per poter sfruttare il finanziamento, in particolare indicando i soggetti beneficiari, i requisiti, la documentazione necessaria e le ipotetiche cause di decadenza del beneficio.
Le normative sono state oggetto negli anni di varie modifiche, l’ultima delle quali introdotta dal Decreto Legge 50/2022 (Decreto aiuti), il quale ha aumentato le aliquote al 70% e al 50% rispettivamente per le piccole e per le medie imprese.
L’agevolazione si concretizza in un credito d’imposta che le imprese possono sfruttare in compensazione secondo le indicazioni dell’articolo 17 D.Lgs n.241/1997.
Il credito d’imposta è sfruttabile per le spese di formazione del proprio personale dipendente per l’acquisizione e il consolidamento delle competenze riguardanti la trasformazione tecnologica e digitale. Le competenze sono in particolare quelle previste dal Piano Nazionale impresa 4.0.
Il Decreto Aiuti ha l’obiettivo di aiutare le PMI italiane nel processo di trasformazione digitale e tecnologica dei propri processi aziendali. Queste imprese rappresentano la maggioranza del tessuto industriale italiano e proprio per questo motivo devono essere tutelate fornendo loro gli strumenti necessari per crescere e migliorare dal punto di vista tecnologico ed innovativo.
Oltre che rappresentare la maggioranza delle imprese del territorio, le PMI hanno inoltre a lor disposizione una quantità minore di risorse e liquidità, fondamentali per affrontare i processi di Digital Transformation. Grazie al Decreto aiuti queste saranno fortemente incentivate a compiere il passo decisivo verso il miglioramento.
In particolare le modifiche riguardano le aliquote del credito d’imposta per i progetti avviati dopo il 18 maggio 2022. Precedentemente tali aliquote erano del 50% per le piccole imprese e del 40% per le medie imprese, ma sono state aumentate al 70% e al 50%.
Le condizioni da rispettare per ricevere il finanziamento sono le seguenti:
Ulteriori novità riguardano l’ampliamento delle spese ammissibili e delle voci agevolabili, che includeranno le spese dei formatori e dei servizi di consulenza connessi alla formazione, ai costi di esercizio e alle spese generali indirette strettamente inerenti.
Sono perciò incluse le seguenti voci:
Il Credito d’Imposta Formazione 4.0, per tutti i progetti iniziati dal 18 maggio 2022 e che rispettano i requisiti previsti dal Decreto Aiuti è erogato con queste aliquote:
Se il progetto non possiede i due nuovi requisiti richiesti dal Decreto Aiuti le aliquote del 2022 sono:
Per il 2023 il bando Formazione 4.0 non è stato prorogato.
Vuoi scoprire quale è la dimensione d’impresa per comprendere le aliquote a cui puoi avere accesso? Ecco le classificazioni effettuate dal MISE:
Categoria di impresa |
Occupati |
Fatturato |
Totale di bilancio |
---|---|---|---|
Piccola impresa |
Da 10 a 49 |
10 milioni |
10 milioni |
Media impresa |
Da 50 a 249 |
50 milioni |
43 milioni |
Grande impresa |
250 e oltre |
Oltre 50 milioni |
Oltre 43 milioni |
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Le spese ammissibili riguardano spese di formazione in linea con quanto previsto dal Piano Nazionale Industria 4.0 e applicabili negli ambiti di vendita e marketing, informatica e tecnologie di produzione.
L’elenco completo delle spese ammissibili è descritto nell’allegato A della Legge n.205/2017 il quale indica i seguenti ambiti:
I soggetti esterni che ai quali possono essere commissionate le attività di formazione:
Prendiamo come esempio una piccola impresa con 40 dipendenti. Di questi 30 sono operai mentre 10 sono impiegati amministrativi.
Uno dei fattori vantaggiosi della formazione 4.0 è che può riguardare sia il reparto produttivo che quello della gestione amministrativa. Nel caso preso in esame si potrebbe pensare di indirizzare la formazione potenziando le competenze degli impiegati per quanto riguarda l’analisi dei dati e la gestione aziendale e introducendo invece, per quanto riguarda la produzione, strumentazioni e risorse di produzione 4.0 con annesse logiche di Lean production e di gestione efficiente della logistica di magazzino.
L’azienda decide quindi di inserire nel piano di formazione 20 operai e 5 impiegati amministrativi, per un totale di 25 dipendenti. Considerando un numero complessivo di ore pari a 100 ore (60 per gli impiegati e 40 per gli operai) e un costo medio orario lordo pari a 15€/ora, si ha un costo complessivo per la formazione pari a:
25 persone x 15 €/h x 100 h = 37.500€
Essendo una piccola impresa questa ha diritto ad un credito d’imposta pari al 70% da presentare a compensazione per il 2022 (qualora i corsi siano iniziati dopo il 18/05/2022, siano erogati da Enti indicati dal MISE e le competenze acquisite siano certificate), quindi per una cifra pari a:
37.500 € x 70% = 26.250 €
E se il progetto di formazione è iniziato prima del 18/05/2022, è erogato da un Ente non indicato dal MISE o non sono state certificate le competenze acquisite? L’aliquota per le piccole imprese è in questo caso il 40% delle spese ammissibili, per una cifra pari a:
37.500 € x 40% = 15.000 €
Il credito d’imposta formazione 4.0 è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio dello stato italiano, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Le imprese possono beneficiare del finanziamento indipendentemente dalla natura giuridica, dimensione e settore di appartenenza.
Il credito d’imposta va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in nei periodi d’imposta successivi fino a quando si conclude l’utilizzo del credito.
Dovranno essere presentati in primis il modello di comunicazione fornito con il Decreto Direttoriale 6 ottobre 2021, firmato digitalmente con il rappresentante legale dell’impresa e inviato tramite PEC, e il modello F24.
Dovrà inoltre essere presentata un’apposita certificazione riguardo all’effettivo sostenimento delle spese ammissibili, rilasciata dal soggetto incaricato alla revisione dei conti. Anche le imprese non soggette a revisione legale dei conti dovranno comunque affidarsi ad un revisore legale o ad una società di revisione legale dei conti per poter ottenere i contributi.
Le imprese che ottengono l’agevolazione sono inoltre tenute a redigere e conservare:
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