May 18, 2020
Sono stati infatti stanziati ulteriori 55 miliardi per avviare la Fase 2 dell’economia italiana che dovrà affrontare la crisi senza precedenti innescata dalla pandemia del Covid-19 e sostenere la ripresa del Paese.
Un provvedimento straordinario, ma al contempo tanto atteso, con il quale si interviene per rinforzare i settori salute e sicurezza, sostenere le imprese, i redditi da lavoro, il turismo e la cultura.
All'interno di questo articolo vedremo insieme le misure del Decreto Rilancio relative soprattutto alla sfera fiscale.
Viene messo a disposizione un nuovo BONUS AFFITTI, diverso da quello previsto dal Decreto Cura Italia limitato ai soggetti esercenti attività d’impresa e agli immobili C/1 (qui trovi il link dell’articolo del Bonus previsto dal decreto Cura Italia ), il nuovo credito d’imposta interessa tutti gli immobili a uso non abitativo ed è riconosciuto anche ai professionisti e agli Enti del Terzo settore.
L’articolo 31 del Decreto Rilancio prevede infatti un credito d’imposta del 60% per imprese, autonomi, professionisti con ricavi fino a 5 milioni di euro.
L’agevolazione fiscale si dimezza al 30% (dei canoni) in caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo.
Per poter procedere al calcolo del credito si dovranno considerare i canoni dei mesi si aprile, maggio e giugno 2020, mentre per i soggetti esercenti attività di impresa il presupposto è di aver subito “una diminuzione di fatturato di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente” in ciascuno dei mesi per cui si vuole beneficiare delle misure pubbliche ottenibili.
Inoltre a differenza del precedente beneficio, utilizzabile esclusivamente in compensazione, il nuovo credito d’imposta, in alternativa all’utilizzo diretto, può essere ceduto anche a banche e altri intermediari finanziari.
Tale beneficio non potrà essere cumulato con il bonus botteghe e negozi di cui all’articolo 65 decreto Cura Italia (convertito, con modificazioni, dalla l. n. 27/2020).
Rimaniamo in attesa del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, che verrà entro 20 giorni dall’entrata in vigore del decreto Rilancio, che conterrà tutte le modalità attuative del bonus.
Per le utenze “diverse dagli usi domestici” si riducono le spese per le bollette elettriche dei mesi di maggio, giugno, luglio 2020.
In questo modo:
Per questa misura sono stati stanziati 600 milioni di euro.
Giancarlo, responsabile dell'Area Recupero Crediti, in un interessante articolo ci aveva già parlato della sospensione del pagamento delle bollette se te lo sei perso CLICCA QUI per scoprirlo.
Il Governo ha provveduto alla sospensione di un’ampia gamma di versamenti di ritenute, tributi e contributi, fissando il differimento delle scadenze e la dei versamenti fiscali e contributivi.
Il Decreto Cura Italia prevedeva già la sospensione del pagamento di alcuni contributi clicca qui per scoprire le precedenti disposizioni.
Attraverso il Decreto-legge Rilancio vengono ulteriormente rinviati dal 20 maggio al 16 settembre 2020 i versamenti di ritenute, contributi e Iva sospesi a marzo, aprile e maggio per le imprese già beneficiarie della sospensione.
Si tratta dei seguenti versamenti:
Sono state inoltre introdotte ulteriori misure fiscali volte a sostenere l’attività imprenditoriale e dall’altro a ridurre le spese legate all’acquisto di dispositivi di protezione, di spese di sanificazione ed adeguamento degli ambienti di lavoro.
Inoltre alle imprese che hanno un fatturato compreso fra 0 e 250 milioni di euro (ad esclusione di banche ed assicurazioni) verrà cancellata anche la rata di saldo e di acconto dell’Irap da pagarsi a giugno 2020.
Le notifiche delle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate sono rinviate al primo settembre, mentre la consegna degli atti di accertamento slitta al 2021.
In materia di Iva il decreto legge contiene inoltre una norma importantissima, nell’articolo 130 infatti si sopprime definitivamente le cosiddette “clausole di salvaguardia” che le leggi di Bilancio si trascinano di anno in anno dal 2011, in particolare vengono cancellati gli aumenti delle aliquote Iva che altrimenti sarebbero scattati dal primo gennaio 2021, cioè il passaggio della seconda aliquota dal 10 al 12% e della successiva dal 22 al 25%.
Sono esentati dalla prima rata Imu del 2020 gli stabilimenti balneari e termali, gli immobili della categoria catastale D/2, gli agriturismi, i villaggi turistici, gli ostelli della gioventù e i campeggi (se i proprietari sono anche i gestori delle attività).