September 11, 2019
Dall’uccellino fastidioso di Del Piero, all’acqua dissetante di Cindy Crawford, alla crociera relax di Penelope Cruz, agli artigiani della qualità che preannunciano l’imminente scadenza di sconti che si susseguono interminatamente da anni, al commesso del supermercato che ricorda che nessun uomo è un’isola, al turista che vuole prenotare una camera in un hotel 4 stelle senza rinunciare alla compagnia del suo cane Bernardo, a Totti versione lavandaio, a Federer che prepara gli spaghetti con Oldani, alla Pellegrini che risponde agli haters sventolando i suoi capelli suprême, alla Gerini che facendo una gita in un pastificio incontra l’avverbio RIGOROSAMENTE dal quale non se ne vuole più separare, ai due attori italiani, sotto sequestro in un vecchio mulino, ridotti a sfornare biscotti a cottimo, a Gerry Scotti che si cimenta nel napoletano sorseggiando ‘na tazzulella ‘e cafè, alla famiglia di zombie fiacchi e sconsolati perché è finito l’ultimo saccottino, alla mamma tarantolata che si muove per casa a passo del pinguino, alla coppia di genitori che esultano come alla finale dei mondiali del 2006 al rinvenimento del nuovo nido in cui trasferirsi, alle caramelle al latte così buone che restano appiccicate in faccia, ai due invasati del fashion che inseguono il loro stile con mise dai gusti improbabili.
Potrei andare avanti per ore…
C’è una pubblicità per ogni tipo di prodotto, servizio e settore (molto spesso rappresentati da testimonial di spicco): dal food, alla moda tout court, alle auto, all’immobiliare, alla telefonia, al compartimento farmaceutico…
È INNEGABILE COME LA PUBBLICITÀ TRASFORMI UN SEMPLICE DESIDERIO - NEPPURE PARTICOLARMENTE DEFINITO - IN UN BISOGNO INDISPENSABILE, QUASI IRRINUNCIABILE. Questa è la potenza dominante ed influente della pubblicità.
Indubbiamente, la risposta per questa tripletta di domande è MOLTISSIMO.
La pubblicità - che si tratti di stampa, tv, internet o radio – è lo strumento primario per collegare un’azienda ed i suoi prodotti o servizi ad un consumatore finale, che consente di diffondere i suoi valori ed ampliare a sua volta il bacino di utenti finali, anche tramite l’intramontabile PASSAPAROLA di coloro che hanno avuto un’esperienza positiva e sentono di raccomandare quella medesima società a persone o imprenditori vicini.
Con l’avvento dei social network (e dei cd. millenials) la pubblicità ha assunto nuove sembianze.
Con il costante e dirompente marciare di Instagram ed Instagrammer, è sufficiente un gruppo di seguaci per far schizzare la vendita di un prodotto promosso da un testimonial di grido. Gavino Sanna al riguardo avrebbe detto che questo tipo di “pubblicità è solo un modo per far spostare più rapidamente un prodotto dagli scaffali del supermercato alle borse della spesa”… esclamazione quanto più vera!
Da qualche anno è boom di sponsorizzazioni di gioielli, abiti, make-up, prodotti per la cura dei capelli e del corpo, tisane, auto e chi più ne ha più ne metta… basta accaparrarsi un personaggio dal bel visino e dalla personalità esplosiva e le jeu son fait.
Come anticipato poc’anzi, la pubblicità tramite passaparola è uno dei metodi più consolidati ed efficaci che si conosca. Uno dei luoghi in cui il passaparola regna sovrano è BNI.
Attraverso questo sistema di networking, un gruppo di imprenditori e professionisti si riunisce settimanalmente per migliorare il proprio business mediante lo scambio di referenze specifiche. In puro spirito collaborativo e in un’ottica di economia collaborativa, i vari partecipanti (o membri) si supportano attivamente nella ricerca del cliente giusto per un business di qualità.
La riunione operativa settimanale prevede una fase di networking in cui conoscere le realtà presenti, una breve presentazione dei membri ed ospiti, delle loro attività e la richiesta di referenze il più possibile dettagliate e chiare.
Da un’analisi di settore pubblicata dall’Osservatorio Internet Media all’inizio di quest’anno, cresce del 2% rispetto all’anno precedente il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia nel 2018. In particolare, mentre QUOTIDIANI e PERIODICI calano rispettivamente del – 6,2% e del – 8,2%, la TV cresce del + 0,6%, la RADIO del + 5,5% mentre a farla da padrone è il WEB ADVERTISING con il + 8,0%.
L’EXPLOIT DELLA PUBBLICITA’ ONLINE Nel 2018 la pubblicità online è interessata da un incremento dell’11% rispetto al 2017, con un valore di 2,98 miliardi di Euro. La PUBBLICITÀ WEB SUI MOTORI DI RICERCA cresce del 9% con un valore che supera gli 850 milioni di Euro e si stima un’ulteriore crescita del + 6% nel periodo 2019-2023.
/strong>DOMINA LA PUBBLICITA’ TRAMITE VIDEO ONLINE, anche a causa della costante proliferazione di smartphone e smart TV. Cresce altresì la PUBBLICITA’ AUDIO - incitata da podcast e streaming musicali - che si calcola che entro il 2023 raggiungerà il valore di 1 miliardo di Euro.
“Investire in pubblicità in tempi di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano” diceva il visionario Steve Jobs.
Dal 01 ottobre prossimo i tuoi investimenti in pubblicità, oltre a permetterti di volare alto e di non precipitare, saranno invogliati da un nuovo bando di finanza agevolata promosso dal Decreto Legge 50/2017 e successivamente rifinanziato dal Decreto Legge 59/2019.
Allo scopo di agevolare gli investimenti pubblicitari su stampa, emittenti radiofoniche e televisive a diffusione locale, è’ stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto attuativo per il credito d’imposta a sostegno degli investimenti pubblicitari incrementali, noto anche come “BONUS PUBBLICITÀ “.
Possono beneficiare di questo contributo le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie.
Sono esclusi da questo bonus di finanza agevolata:
Sono investimenti ammissibili al BONUS PUBBLICITA’ tutti gli acquisti di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali (al netto dei costi di intermediazione e di altre eventuali spese accessorie) su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche online, iscritti presso il competente Tribunale o presso il Registro degli operatori di Comunicazione, nonché nell’ambito della programmazione di emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, iscritte presso il medesimo Registro.
Alla luce di quanto sopraindicato, NON SONO AMMISSIBILI ad esempio: pubblicità su cartelloni fisici, volantini cartacei, su schermi di sale cinematografiche o banner pubblicitari su portali on line.
Il credito d’imposta liquidato potrà subire delle riduzioni qualora l’ammontare complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l’ammontare delle risorse stanziate, in quel caso allora si procederà ad una ripartizione percentuale delle risorse tra tutti i richiedenti aventi diritto.
Dal 01 al 31 MARZO si potranno presentare le domande attraverso una comunicazione telematica (una “prenotazione”) sull’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate.
E’ innegabile come la finanza agevolata tramite il credito d’imposta pubblicità rappresenti un valido alleato a molte aziende, liberi professionisti o enti non commerciali che investono denaro in uno spot televisivo o altra forma di pubblicità tra quelle previste nel corso dell’articolo.
E’ altrettanto indubbio che la pubblicità rappresenti una finestra su prodotti e servizi, offrendo un ampio ventaglio di proposte che consente di confrontare, valutare e quindi scegliere democraticamente.
Anticipazioni sul tema del prossimo articolo? …
Lo scopriremo DOPO LA PUBBLICITA’
La migliore pubblicità è un cliente soddisfatto.
Bill Gates