September 14, 2022
Il Credito d’Imposta Beni Strumentali è un’agevolazione parte del piano Transizione 4.0 che permette alle aziende di recuperare, tramite un credito d’imposta, parte dell’investimento in beni strumentali materiali 4.0 (Allegato A), beni strumentali immateriali (Allegato B) e beni strumentali materiali non 4.0.
Possono ottenere il credito d’imposta tutte le imprese residenti in Italia. Il credito d’imposta è concesso per tre linee di beni, con le seguenti aliquote:
Annualità |
Aliquote per Beni Strumentali Materiali 4.0 – Allegato A |
Aliquote per Beni Strumentali Immateriali – Allegato B |
Aliquote per Beni Strumentali non 4.0 – Ex Super-Ammortamento |
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2020 |
40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro |
15% per investimenti fino a 1 milione di euro. |
6% per investimenti fino a 2 milioni di euro |
2021 |
50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro |
20% per investimenti fino a 1 milione di euro. |
10% per investimenti fino a 2 milioni di euro |
2022 |
40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro |
50% per investimenti fino a 1 milione di euro. |
6% per investimenti fino a 2 milioni di euro |
2023 |
20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro |
20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro. |
Non più disponibile |
2024 |
15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro. |
Non più disponibile |
|
2025 |
10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro. |
Non più disponibile |
Sì! Il credito di imposta è cumulabile con molte altre agevolazioni, sia con a oggetto gli stessi beni strumentali, come nel caso della Nuova Legge Sabatini, che altre agevolazioni del piano Industria 4.0, come:
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Possono ottenere il credito d’imposta Beni strumentali materiali ad alto contenuto tecnologico, funzionali alla trasformazione digitale in chiave Industria 4.0 (citati nell’Allegato A, Legge 11 dicembre 2016, n. 232).
Per “bene strumentale ad alto contenuto tecnologico” si intende un bene funzionale alla trasformazione 4.0. Per essere considerato 4.0 deve i due seguenti requisiti:
Ecco alcuni esempi di Beni Strumentali 4.0 che rientrano in questa categoria:
Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti, ad esempio:
Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, ad esempio:
Sistemi per l’interazione uomo macchina e il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0, ed esempio:
Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati, funzionali ai processi di trasformazione 4.0 – Allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Alcuni esempi di beni immateriali:
Sì! Se un’impresa ha acquistato ed interconnesso dei beni strumentali negli anni 2020 e 2021 e non ha richiesto il credito d’imposta può ancora ottenerlo, con le aliquote relative all’anno di interconnessione del bene.
Inoltre le imprese che hanno ottenuto il super-ammortamento e hanno successivamente interconnesso i beni possono ottenere la differenza tra il super-ammortamento ottenuto e il credito d’imposta dell’anno di interconnessione.
L’acquisto di un macchinario che è nativamente dotato di tutti i sistemi e della componentistica per essere potenzialmente 4.0 permette all’azienda di “prenotare” il credito di imposta alle condizioni vigenti nell’anno di effettuazione dell’investimento.
Se, per svariati motivi sia tecnici che gestionali, il bene viene interconnesso in anni successivi a quello di acquisto e effettuazione dell’investimento, l’azienda potrà beneficiare delle condizioni “prenotate”, andando a recuperare le quote di credito di imposta (ma anche iperammortamento per beni antecedenti al 2020) non godute.
Se un’impresa ha acquistato dei beni strumentali materiali 4.0 nel 2020 e nel 2021, ma non li ha per esempio interconnessi ai sistemi informativi aziendali e quindi non ha beneficiato del credito d’imposta, può recuperare quanto non ottenuto, accedendo al credito di imposta alle condizioni “prenotate” nell’anno di effettuazione dell’investimento.
Esistono casi in cui un’impresa potrebbe aver deciso di acquistare un bene strumentale ma, per svariate ragioni, non ha avuto la possibilità di procedere con l’interconnessione, perdendo così la possibilità di utilizzare il credito d’imposta vigente nel periodo di imposta in cui è avvenuto l’investimento.
I motivi di un’interconnessione tardiva possono essere svariati, ad esempio la mancanza di un software MES in azienda, oppure la necessità di effettuare investimenti in aree aziendali differenti e quindi di rimandare la spesa relativa all’interconnessione del macchinario.
Tuttavia, anche nel caso di interconnessione tardiva, un ‘impresa che ha acquistato un bene strumentale può comunque fruire del credito d’imposta relativo all’anno di acquisto del macchinario.
L’Agenzia delle Entrate ha confermato che, in caso di ritardi nell’interconnessione dei macchinari oggetto del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, l’impresa può comunque sfruttare il beneficio, ma il periodo di fruizione slitta al periodo d’imposta in cui avviene l’interconnessione.
L’Agenzia delle Entrate ha anche chiarito che l’interconnessione tardiva dei beni strumentali 4.0, a causa ad esempio della necessità di completare l’infrastruttura informatica necessaria per interconnettere il bene, è possibile solo nel caso in cui i beni oggetto dell’agevolazione siano dotati delle caratteristiche tecniche descritte nella Circolare n.4 del 30/03/2017, ovvero siano “Industria 4.0 ready”.
L’agevolazione non potrà quindi essere ottenuta nel caso in cui vengano apportate delle modifiche e integrazioni al bene strumentale con lo scopo di conferire a tali macchinari una o più delle caratteristiche necessarie per l’ammissibilità ai benefici 4.0.
In questo caso, l’azienda potrà beneficiare del credito di imposta sui soli costi sostenuti per ammodernare il bene e renderlo rispondente ai requisiti 4.0, ma non sull’intero importo di acquisto del bene.
L’azienda dovrà inoltre redigere documentazione approfondita riguardo ai requisiti tecnici e di interconnessione durante l’intero periodo di fruizione del beneficio, attraverso un’adeguata reportistica.
L’impresa può quindi fruire del credito d’imposta solo dopo aver interconnesso il bene, mentre nel periodo precedente l’impresa può usufruire solamente delle aliquote relative ai beni ordinari (non 4.0).
Molte imprese stanno scegliendo di effettuare del revamping sui beni strumentali in utilizzo, per interconnetterli ai sistemi aziendali.
Tutti questi interventi di revamping sono agevolabili grazie al credito d’imposta beni strumentali, con le aliquote corrispondenti all’anno di interconnessione dei beni strumentali rinnovati. Per questi interventi è bene far effettuare una perizia tecnica asseverata, per attestare le caratteristiche dei beni ammodernati, verificandone la rispondenza rispetto a quanto previsto.
Numerose sono le aziende che non interconnettono subito i beni acquistati, per motivi tipicamente legati ad economie di scala ed efficienze di processo.
Non essendo dotate di sistemi informativi aziendali predisposti all’interconnessione, le imprese spesso decidono di attendere di aver rinnovato il proprio parco macchinari prima di introdurre sistemi MES, APS, o altre soluzioni gestionali evolute con cui abilitare il dialogo tra i macchinari acquistati e i sistemi informativi IT.
Introdurre un nuovo sistema MES non è sostenibile economicamente se il bene da interconnettere è uno, ma lo diventa quando i beni 4.0 iniziano ad essere molti.
Può quindi succedere che un bene acquistato risulti non interconnesso per un anno o più, in attesa che l’azienda si doti dei sistemi IT a cui collegarlo ed abilitare la comunicazione bidirezionale.
Questa situazione è molto frequente e ci capita spesso di analizzare investimenti effettuati nel passato, ma interconnessi di recente, e quindi pronti per essere sottoposti a perizia asseverata, consentendo alle aziende di fruire delle quote di credito di imposta “prenotate” al momento dell’acquisto del bene.
Va sottolineato che il meccanismo di “prenotazione” è automatico e non richiede alcun tipo di onere e attività da parte dell’azienda che effettua l’investimento.