June 18, 2019
Un tema molto dibattuto, soprattutto in questi ultimi tempi in cui c’è molta più attenzione all’ambiente e alla filosofia green, è relativo all’ECONOMIA CIRCOLARE.
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo, in cui i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti, implica infatti la condivisione, il prestito, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali e prodotti esistenti.
Attraverso questo modello di produzione il prodotto, una volta terminata la sua funzione, viene reinserito all’interno del ciclo produttivo, nella sua totalità oppure in alcune delle sue parti, andando così a generare ulteriore valore.
Attraverso l’economia circolare viene messo in discussione il modello tradizionale, che dipende dalla disponibilità di grandi quantità di materiali e energia reperibili a basso prezzo, e che si basa sull’estrarre, produrre, utilizzare e gettare.
Per questo la domanda da un milione di dollari è: LE AZIENDE ITALIANE SONO PRONTE ALL’ECONOMIA CIRCOLARE?
La Giunta di Regione Lombardia, appoggiata dall'assessore allo Sviluppo Economico e in accordo con l’Assessore all'Ambiente e Clima, ha approvato una delibera che mette a disposizione, insieme a Unioncamere Lombardia, 2.000.000,00 € a sostegno delle aziende che promuovono progetti di riuso e l’utilizzo di materiali riciclati derivanti dai cicli produttivi.
Il bando è stato così suddiviso:
L’Economia circolare rappresenta quindi un importante leva di sviluppo per imprese lombarde che, grazie a questo Bando, possono riqualificare le filiere produttive e di conseguenza essere più competitive nel mercato in un’ottica di sostenibilità sempre più applicata.
Si articola principalmente in tre fasi:
Le “IDEE IMPRENDITORIALI” potranno essere presentate esclusivamente attraverso modalità telematica sul sito di Infocamere. I principali ambiti di intervento riguardano:
Al Bando potranno partecipare le micro, piccole e medie imprese (MPMI) in forma singola o in aggregazione composta da almeno 3 imprese rappresentanti la filiera; all'aggregazione può prendere parte anche una grande impresa, che non può essere beneficiaria del contributo.